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LA RADIOTRASMITTENTE



L'apparecchiatura che ci consente di trasmettere i comandi al modello è la radio. Ne esistono di vari tipi e prezzi e, ad oggi, deve essere omologata, cosa che cambierà con l'adeguamento definitivo alle normative europee.
Una breve spiegazione sulle funzioni di una radio è d'obbligo per poter in seguito saper distinguere un prodotto da un altro e valutarne le caratteristiche e potenzialità. Anzitutto le radio si classificano principalmete in base al numero di canali disponibili. Un singolo canale permette la trasmissione di un segnale di comando per compiere un'azione ben precisa.

Questo segnale può essere variato agendo sull'apposita levetta della radio in un senso o nell'altro. Facciamo un esempio pratico con una automobile elettrica radiocomandata: con un singolo canale, potremmo comandare lo sterzo facendo girare le ruote a destra o a sinistra. Inoltre, il comando è proporzionale, ossia più spostiamo la levetta e più portiamo il comando verso il suo limite massimo, sia in un senso che nell'altro. Saremo quindi in grado di sterzare poco o completamente a seconda di quanto spostiamo la levetta, dalla sua posizione centrale, a destra o a sinistra.
La nostra automobile può sterzare a destra e a sinistra mediante l'utilizzo di un canale. E per farla muovere? Necessitiamo di un altro canale. Questa volta, mediante il canale aggiuntivo, comanderemo il motore elettrico e potremo azionarlo in avanti o indietro. Quando la levetta del comando è in posizione neutra, il motore è fermo. Azionandola da un lato acceleriamo proporzionalmente in avanti, dall'altro lo faremo all'indietro.
Abbiamo quindi realizzato che per comandare un modello di auto elettrica necessitiamo di due canali. Le radio più semplici in commercio sono infatti quelle dedicate al modellismo per le quattro ruote e dispongono appunto di due canali. Queste radio dispongono di due levette di comando, una collocata a destra ed una a sinistra le quali si muovono lungo un singolo asse. Solitamente, il movimento delle levette abbinato ad un certo canale ricorda il movimento che si vuole far compiere al modello. Ad esempio, la levetta che trasmette il comando di sterzo si muoverà sull'asse orizzontale a sinistra e a destra; la levetta che trasmette il comando di marcia si muove sull'asse verticale in basso ed in alto. Solitamente il movimento di tale levetta verso l'alto corrisponde all'accelerazione in avanti; quello in basso alla retromarcia. A questo punto è facile intuire che più canali ha una radio e più sono i comandi che possiamo inviare al modello per compiere azioni diverse e separate tra loro. Supponiamo di possedere un modello di carro armato dotato di torretta del cannone girevole. Analogamente al modello di auto necessitiamo di un canale per lo sterzo ed uno per il motore ma ci servirà un terzo canale per la nuova funzionalità e cioè la rotazione a destra e sinistra della torretta del cannone: tre canali in tutto.
Per aeromodelli con i quali si possa fare un minimo di acrobazia, sono necessarie radio dai quattro canali in su, per finire agli elicotteri ai quali sono destinate le radio più sofisticate che superano gli otto canali.
Troverete sempre e comunque soltanto due levette di comando.
Nel caso di radio aventi dai quattro canali in su, le due levette supportano due canali ognuna. Infatti, invece di muoversi lungo un solo asse, queste sono libere di muoversi sui due assi compiendo un cerchio completo.
A questo proposito è bene distinguere le due modalità di configurazione delle radio presenti sul mercato. MODE 1 prevalentemente usata in Europa e MODE 2 originaria degli Stati Uniti.
Le due modalità si distinguono per il fatto che MODE 1 prevede il controllo del motore e degli alettoni sulla levetta di destra e del timone direzionale e di quota su quella sinistra. MODE 2 controlla alettoni e quota sulla levetta di destra e direzionale e motore sulla levetta di sinistra. La seconda modalità rispecchia quella dei Joystick analogici per PC o consolle videogames ed è la più veritiera, in quanto la cloche di un vero aereo comanda appunto alettoni e piano di quota. Tenendo conto del fatto che nel nostro caso il modello è un aliante e non necessita di motore e che è inoltre privo di timone direzionale, ci ritroveremo a poterlo controllare con una sola leva, quella di destra. Nel caso doveste quindi acquistare una radio 4 canali, consigliamo vivamente l'utilizzo della modalità MODE 2.
I comandi vengono impartiti in coppia in modo simile a quanto succede con una cloche di un aereo. Spostando la levetta dritta in basso impartiremo un solo comando (l'aereo sale) come pure spostandola dritta a destra (l'aereo vira a destra). Se la spostiamo in alto a destra (in diagonale) impartiremo due comandi distinti che genereranno un azione che sarà la risultante dei due: l'aereo vira a destra mentre sale. Questo è un argomento che andremo ad analizzare in dettaglio nella sezione Il volo.
Continuando nell'analisi delle funzioni, troviamo i trim. I trim sono praticamente dei regolatori fini del punto neutro del singolo comando. Nell'esempio della nostra automobile radiocomandata, se ci accorgessimo che lo sterzo 'tira' da una parte, potremmo agire sul trim del comando di sterzo regolandolo per far assumere al modello una traiettoria diritta.
Un componente essenziale della radio è il quarzo che stabilisce la frequenza di trasmissione. Questo componente non rappresenta una funzionalità 'optional' ma serve a stabilire su che 'canale' stiamo trasmettendo, un po come per gli apparati radio C.B.
Infatti, se due radio trasmettessero sulla stessa frequenza, i modelli risentirebbero dei comandi dati da entrambe causando non pochi problemi...
Ultimo componente su cui dire banalmente due parole è l'antenna. Questa è telescopica ed in fase di trasmissione deve essere completamente estratta.

 

 

La ricevente e i servocomandi.

Il modello, per eseguire i nostri comandi, deve avere 'a bordo' un certo numero di componenti. Questi componenti sono la ricevente, in grado di decodificare i comandi provenienti dalla vostra radio;
i servocomandi, che pilotati dalla ricevente, traducono in movimento il segnale inviato;
il pacco batterie dotato di interruttore, il quale serve ad alimentare il tutto.


Quando acquistate una radio, normalmente nella confezione trovate la ricevente ed un certo numero di servocomandi, dipendente dal numero dei canali della radio stessa.
Solitamente sono inclusi anche l'interruttore di alimentazione del circuito ricevente ed il portabatterie. Con le radio di un certo livello, le batterie, sia per la ricevente che per la radio stessa, sono in dotazione e sono di tipo ricaricabile.
La ricevente deve avere il quarzo della stessa frequenza della trasmittente per poter ricevere i comandi da quest'ultima. La ricevente supporta un certo numero di canali, solitamente quanti ne supporta la radio; l'importante è che l'accoppiata radio-ricevente supporti il numero di canali, ossia la quantità di funzioni, che ci servono per il nostro modello.
Il servocomando è un componente a forma di parallelepipedo, una sorta di scatoletta nera, dal quale spunta un cilindretto 'millerighe', una specie di ingranaggio, sul quale si incastrano e si possono fissare vari tipi di squadrette. All'interno del servocomando è allogiato un motore elettrico di tipo 'passo-passo', in grado di compiere una certa rotazione e rimanere nella posizione data in funzione di un segnale applicato e decodificato da un circuito interno. Le squadrette, in dotazione con il servocomando, sono di varie forme per assolvere alle diverse esigenze di trasmissione del movimento. Il servocomando ha una posizione centrale detta 'neutra' dalla quale ci si può scostare, con movimento rotatorio, di 90 gradi in un senso e nell'altro. Le squadrette applicate al servocomando ruotano quindi di conseguenza e consentono, tramite i loro fori, il fissaggio di astine di comando, cavetti di rinvio, etc.